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_ CHI
               SONO

d

VALERIO
        PULIANI

Sono il dottor Valerio Puliani, operatore sanitario dal 2007, Fisioterapista iscritto all’Ordine e Osteopata D.O.
Fin da piccolo ho avuto un forte interesse per la scienza e lo studio del corpo umano. Dopo molti anni della mia vita dedicati allo sport agonistico e non solo, mi sono appassionato agli aspetti della salute; appena terminato il liceo scientifico nel 2004, mi sono iscritto presso la facoltà di Fisioterapia dell’Università La Sapienza di Roma.
Nel 2007 mi sono laureato con Lode ed ho iniziato la mia esperienza lavorativa come fisioterapista, anche se la sensazione di incompletezza mi ha accompagnato sin dal primo giorno. Quindi, dopo un anno di specializzazione in terapia posturale metodo Mezieres, ho deciso di intraprendere quello che per me si sarebbe rivelato il completamento di un percorso: nel 2008 ho iniziato la scuola francese di Osteopatia C.E.R.D.O. e nel 2014, nei 6 anni previsti dal piano di studi, ho conseguito il titolo di D.O. 

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_CHI SONO

d

VALERIO
PULIANI

Sono il dottor Valerio Puliani, operatore sanitario dal 2007, Fisioterapista iscritto all’Ordine e Osteopata D.O.
Fin da piccolo ho avuto un forte interesse per la scienza e lo studio del corpo umano. Dopo molti anni della mia vita dedicati allo sport agonistico e non solo, mi sono appassionato agli aspetti della salute; appena terminato il liceo scientifico nel 2004, mi sono iscritto presso la facoltà di Fisioterapia dell’Università La Sapienza di Roma.
Nel 2007 mi sono laureato con Lode ed ho iniziato la mia esperienza lavorativa come fisioterapista, anche se la sensazione di incompletezza mi ha accompagnato sin dal primo giorno. Quindi, dopo un anno di specializzazione in terapia posturale metodo Mezieres, ho deciso di intraprendere quello che per me si sarebbe rivelato il completamento di un percorso: nel 2008 ho iniziato la scuola francese di Osteopatia C.E.R.D.O. e nel 2014, nei 6 anni previsti dal piano di studi, ho conseguito il titolo di D.O. 

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Asset%202 100Asset%204 100

Sempre presso il C.E.R.D.O. ho avuto anche il piacere di operare come assistente alla didattica nei tre anni successivi alla conclusione dei miei studi, dal 2014 al 2016. Per i primi 7 anni della mia carriera, quelli successivi alla laurea in Fisioterapia, mi sono dedicato alla riabilitazione in toto, dal post operatorio all’ortopedico, dal neurologico all’uso dei mezzi fisici, fino alla terapia posturale. Ho lavorato in grandi centri di eccellenza quali il Don Gnocchi di Roma e la Bios e sono stato parte dello staff medico delle giovanili di una società calcistica professionistica per un anno. Da quando ho iniziato gli studi in Medicina Osteopatica mi sono sempre più dedicato alla terapia manuale e al vasto campo dei sintomi e patologie di origine funzionale, integrando di fatto tra loro tutte le competenze raggiunte negli anni. Terminata la scuola di Osteopatia ho avuto modo di arricchire la mia esperienza con uno stage nello staff della Nazionale Italiana di Canottaggio, presso la sede di Piediluco. In questi anni ho concluso con successo un post graduate in Osteopatia Pediatrica e Neonatale, uno in Tecniche Chiropratiche Gonstead ed uno sulle disfunzioni in ambito Gnatologico e Occlusale, oltre a diverse altre partecipazioni a corsi di formazione e convegni.

Più che un mestiere, considero la mia professione una maniera di guardare all’essere umano. Per questo motivo ritengo imprescindibile continuare costantemente ad aggiornare ed ampliare le mie competenze; sia per un bisogno personale di ampliamento delle conoscenze, sia per poter mettere tutto ciò al servizio di coloro che si rivolgono con fiducia a me. Ogni giorno sento la responsabilità e il privilegio di essere scelto dalle persone che affidano nelle mie mani il loro bene più prezioso: la salute.

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Sempre presso il C.E.R.D.O. ho avuto anche il piacere di operare come assistente alla didattica nei tre anni successivi alla conclusione dei miei studi, dal 2014 al 2016. Per i primi 7 anni della mia carriera, quelli successivi alla laurea in Fisioterapia, mi sono dedicato alla riabilitazione in toto, dal post operatorio all’ortopedico, dal neurologico all’uso dei mezzi fisici, fino alla terapia posturale. Ho lavorato in grandi centri di eccellenza quali il Don Gnocchi di Roma e la Bios e sono stato parte dello staff medico delle giovanili di una società calcistica professionistica per un anno. Da quando ho iniziato gli studi in Medicina Osteopatica mi sono sempre più dedicato alla terapia manuale e al vasto campo dei sintomi e patologie di origine funzionale, integrando di fatto tra loro tutte le competenze raggiunte negli anni. Terminata la scuola di Osteopatia ho avuto modo di arricchire la mia esperienza con uno stage nello staff della Nazionale Italiana di Canottaggio, presso la sede di Piediluco. In questi anni ho concluso con successo un post graduate in Osteopatia Pediatrica e Neonatale, uno in Tecniche Chiropratiche Gonstead ed uno sulle disfunzioni in ambito Gnatologico e Occlusale, oltre a diverse altre partecipazioni a corsi di formazione e convegni.

Più che un mestiere, considero la mia professione una maniera di guardare all’essere umano. Per questo motivo ritengo imprescindibile continuare costantemente ad aggiornare ed ampliare le mie competenze; sia per un bisogno personale di ampliamento delle conoscenze, sia per poter mettere tutto ciò al servizio di coloro che si rivolgono con fiducia a me. Ogni giorno sento la responsabilità e il privilegio di essere scelto dalle persone che affidano nelle mie mani il loro bene più prezioso: la salute.

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_ COSA È L’O.M.T.

c

TRATTAMENTO
        MANUALE
              OSTEOPATICO

“La Medicina Osteopatica è una professione di assistenza sanitaria di primo contatto (primary contact healthcare profession) che diagnostica e tratta le disfunzioni della mobilità dei tessuti corporei che influenzano lo stato di salute” (documento Scope of Osteopathic Practice in Europe, redatto dalla European Federation of Osteopaths e pubblicato nel 2010).
La Medicina Osteopatica, basandosi sulle attuali e riconosciute conoscenze scientifiche di anatomia e fisiologia, favorisce la risoluzione di sintomi e disturbi tramite l’applicazione di manipolazioni, senza l’ausilio di farmaci o chirurgia. I principi cardine sui quali la Medicina Osteopatica si basa sono che il corpo è un’unità indivisibile e che ha insita la capacità di autoregolazione e guarigione.

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_COSA È L’O.M.T.

c

TRATTAMENTO
MANUALE
OSTEOPATICO

“La Medicina Osteopatica è una professione di assistenza sanitaria di primo contatto (primary contact healthcare profession) che diagnostica e tratta le disfunzioni della mobilità dei tessuti corporei che influenzano lo stato di salute” (documento Scope of Osteopathic Practice in Europe, redatto dalla European Federation of Osteopaths e pubblicato nel 2010).
La Medicina Osteopatica, basandosi sulle attuali e riconosciute conoscenze scientifiche di anatomia e fisiologia, favorisce la risoluzione di sintomi e disturbi tramite l’applicazione di manipolazioni, senza l’ausilio di farmaci o chirurgia. I principi cardine sui quali la Medicina Osteopatica si basa sono che il corpo è un’unità indivisibile e che ha insita la capacità di autoregolazione e guarigione.

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L’obiettivo del Trattamento Manuale Osteopatico (OMT) è quello di normalizzare le disfunzioni somatiche, che rappresentano la limitazione della mobilità di una zona o un tessuto e che ne perturbano l’equilibrio, al fine di “indicare” al corpo la strada più breve da percorrere per trovare l’omeostasi perduta o per mantenerla se già presente, infatti l’Osteopatia ha un’ottima rilevanza come pratica di prevenzione, oltre che di cura.
Tali disfunzioni hanno la capacità di modificare la zona sul piano meccanico e biochimico, favorendo l’insorgenza di disturbi locali o a distanza, tramite compensi e legami anatomici, vascolari, linfatici, ormonali, immunitari, neurovegetativi, neurologici o altri, il sintomo può manifestarsi anche in altri punti rispetto alle zone dove si è originato lo squilibrio. Questo è il motivo per cui l’Osteopata indaga tutte le zone del corpo, anche quelle apparentemente distanti dalla localizzazione del disturbo.

COSA CURA

La Medicina Osteopatica è una pratica sanitaria che si occupa sia di prevenzione che di cura dei disturbi a carattere funzionale.
Fanno parte dell’ampia schiera dei problemi funzionali tutti i sintomi che non sono caratterizzati dalla presenza di lesione anatomica. Tali disturbi tendono ad essere misconosciuti o minimizzati in ambito sanitario, anche quando il paziente ne è afflitto in modo importante, e nel tempo possono innescare patologie e problemi su base organica.
Con la Medicina Manuale Osteopatica si possono affrontare moltissime affezioni, sia acute che croniche, senza l’ausilio di farmaci o chirurgia, trova con successo ampia applicazione nei disturbi viscerali ed è inoltre ritenuta uno standard estremamente efficace per alcune affezioni neonatali e infantili.

SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO
> Dolore cervicale, colpo di frusta.
> Tendiniti e dolore della spalla.
> Gomito del tennista, gomito del golfista.
> Patologie del polso e delle mani.
> Distorsioni.
> Ginocchia valghe o vare.
> Piede piatto, alluce valgo.
> Dolori delle anche o del bacino.

SISTEMA NEUROLOGICO
> Dolore della schiena, sciatica, ernia discale, nevriti, alterazioni della
sensibilità.
> Mal di testa, emicrania, cefalea.
> Vertigini, sbandamenti.

SISTEMA GASTROINTESTINALE
> Reflusso gastroesofageo, gastrite.
> Disturbi intestinali, stitichezza.

SISTEMA GINECOLOGICO
> Alterazioni o dolori del ciclo mestruale.

SISTEMA ORL
> Problemi della masticazione e dell’occlusione.
> Dolori e rumori dell’articolazione temporomandibolare.

SISTEMA NEUROVEGETATIVO
> Ansia, disturbi del sonno.

NEONATI ED ETÀ INFANTILE
> Plagiocefalia, stitichezza, rigurgito, insonnia, deglutizione atipica,
difficoltà di suzione.       

L’obiettivo del Trattamento Manuale Osteopatico (OMT) è quello di normalizzare le disfunzioni somatiche, che rappresentano la limitazione della mobilità di una zona o un tessuto e che ne perturbano l’equilibrio, al fine di “indicare” al corpo la strada più breve da percorrere per trovare l’omeostasi perduta o per mantenerla se già presente, infatti l’Osteopatia ha un’ottima rilevanza come pratica di prevenzione, oltre che di cura.
Tali disfunzioni hanno la capacità di modificare la zona sul piano meccanico e biochimico, favorendo l’insorgenza di disturbi locali o a distanza, tramite compensi e legami anatomici, vascolari, linfatici, ormonali, immunitari, neurovegetativi, neurologici o altri, il sintomo può manifestarsi anche in altri punti rispetto alle zone dove si è originato lo squilibrio. Questo è il motivo per cui l’Osteopata indaga tutte le zone del corpo, anche quelle apparentemente distanti dalla localizzazione del disturbo.

COSA CURA

La Medicina Osteopatica è una pratica sanitaria che si occupa sia di prevenzione che di cura dei disturbi a carattere funzionale.
Fanno parte dell’ampia schiera dei problemi funzionali tutti i sintomi che non sono caratterizzati dalla presenza di lesione anatomica. Tali disturbi tendono ad essere misconosciuti o minimizzati in ambito sanitario, anche quando il paziente ne è afflitto in modo importante, e nel tempo possono innescare patologie e problemi su base organica.
Con la Medicina Manuale Osteopatica si possono affrontare moltissime affezioni, sia acute che croniche, senza l’ausilio di farmaci o chirurgia, trova con successo ampia applicazione nei disturbi viscerali ed è inoltre ritenuta uno standard estremamente efficace per alcune affezioni neonatali e infantili.

SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO
> Dolore cervicale, colpo di frusta.
> Tendiniti e dolore della spalla.
> Gomito del tennista, gomito del golfista.
> Patologie del polso e delle mani.
> Distorsioni.
> Ginocchia valghe o vare.
> Piede piatto, alluce valgo.
> Dolori delle anche o del bacino.

SISTEMA NEUROLOGICO
> Dolore della schiena, sciatica, ernia discale, nevriti, alterazioni della
sensibilità.
> Mal di testa, emicrania, cefalea.
> Vertigini, sbandamenti.

SISTEMA GASTROINTESTINALE
> Reflusso gastroesofageo, gastrite.
> Disturbi intestinali, stitichezza.

SISTEMA GINECOLOGICO
> Alterazioni o dolori del ciclo mestruale.

SISTEMA ORL
> Problemi della masticazione e dell’occlusione.
> Dolori e rumori dell’articolazione temporomandibolare.

SISTEMA NEUROVEGETATIVO
> Ansia, disturbi del sonno.

NEONATI ED ETÀ INFANTILE
> Plagiocefalia, stitichezza, rigurgito, insonnia, deglutizione atipica,
difficoltà di suzione.       

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_ LA
                VISITA

a

La visita osteopatica è caratterizzata da diverse fasi ed ha una durata di circa 60 minuti.
I controlli hanno una durata di circa 45 minuti.

ANAMNESI

E’ la raccolta dei dati del paziente e del suo storico clinico.
Può essere necessario indagare lo stile di vita, le modalità di insorgenza dei sintomi, la localizzazione e l’intensità, nonché la descrizione delle funzioni dei sistemi potenzialmente correlati col disturbo.
Non c’è da stupirsi se il terapeuta pone domande su organi e funzioni apparentemente sconnesse col motivo di consulto, poiché molti possono essere i legami anatomici e funzionali.

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_LA VISITA

a

La visita osteopatica è caratterizzata da diverse fasi ed ha una durata di circa 60 minuti.
I controlli hanno una durata di circa 45 minuti.

ANAMNESI

E’ la raccolta dei dati del paziente e del suo storico clinico.
Può essere necessario indagare lo stile di vita, le modalità di insorgenza dei sintomi, la localizzazione e l’intensità, nonché la descrizione delle funzioni dei sistemi potenzialmente correlati col disturbo.
Non c’è da stupirsi se il terapeuta pone domande su organi e funzioni apparentemente sconnesse col motivo di consulto, poiché molti possono essere i legami anatomici e funzionali.

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ESAME OBIETTIVO

Consiste nell’analisi manuale delle zone implicate, necessaria ad accertare la presenza di condizioni fuori dalla fisiologia.
Durante questa fase si esegue anche l’osservazione degli atteggiamenti antalgici, che serve a raccogliere dati visivi sulla condizione posturale e la presenza di compensi o asimetrie, e la raccolta di informazioni quali la presenza di calore nella zona, consistenza palpatoria, colorito cutaneo e l’esecuzione dei test specifici di ambito medico (ortopedici, neurologici,
ecc.). Questa fase è importante anche al fine di comprendere se il paziente è di competenza del terapista o se è indicato indirizzarlo ad eventuali medici specialisti.

ESAME OSTEOPATICO

In questa fase si passa alla componente prettamente manuale.
Verranno eseguiti una serie di test manuali che sono necessari all’individuazione delle zone in disfunzione, alla sequenza e alla scelta delle tecniche più idonee.

TRATTAMENTO

E’ la fase nella quale si eseguono le tecniche individuate durante le fasi precedenti e che rappresentano la somministrazione vera e propria della manualità. Esistono molti tipi di tecniche, ognuna caratterizzata dal tessuto a cui si rivolge, l’intensità e la velocità.

>HVLA (High Velocity Low Amplitude): sono le tecniche rapide caratterizzate dallo scroscio, e sono rivolte alle articolazioni.
>VISCERALI: sono le tecniche lente e profonde eseguite nelle zone dove risiedono i sistemi con gli organi interni, quindi torace e addome.
>CRANIOSACRALI: sono le tecniche lente e leggere che si eseguono sulle zone delle meningi e le loro inserzioni. Questo tipo di tecniche, oltre che sugli adulti, sono generalmente caratteristiche dei trattamenti neonatali.
>FASCIALI: sono anch’esse lente e sono rivolte al tessuto connettivo (aponeurosi, tessuti di rivestimento, ecc.).
>NEUROVEGETATIVE: sono tecniche che sono caratterizzate da compressioni locali prolungate e sono rivolte a zone specifiche, particolarmente connesse con il sistema nervoso autonomo.

Non esiste una classificazione universalmente accettata, ma l’elenco fornito può aiutare a comprendere quanto sia variegato il campo delle tecniche che possono essere sperimentate nel corso della seduta.

CONCLUSIONE

Al termine della seduta si procede a spiegare al paziente le ragioni che hanno portato ad eseguire un certo tipo di manipolazioni.
Si descrive la prognosi e i tempi di intervento che sono necessari alla risoluzione del disturbo. Si danno consigli ed esercizi che possono ridurre il periodo di cure. Si individua un nuovo appuntamento, se ritenuto necessario, e si congeda il paziente.

ESAME OBIETTIVO

Consiste nell’analisi manuale delle zone implicate, necessaria ad accertare la presenza di condizioni fuori dalla fisiologia.
Durante questa fase si esegue anche l’osservazione degli atteggiamenti antalgici, che serve a raccogliere dati visivi sulla condizione posturale e la presenza di compensi o asimetrie, e la raccolta di informazioni quali la presenza di calore nella zona, consistenza palpatoria, colorito cutaneo e l’esecuzione dei test specifici di ambito medico (ortopedici, neurologici,
ecc.). Questa fase è importante anche al fine di comprendere se il paziente è di competenza del terapista o se è indicato indirizzarlo ad eventuali medici specialisti.

ESAME OSTEOPATICO

In questa fase si passa alla componente prettamente manuale.
Verranno eseguiti una serie di test manuali che sono necessari all’individuazione delle zone in disfunzione, alla sequenza e alla scelta delle tecniche più idonee.

TRATTAMENTO

E’ la fase nella quale si eseguono le tecniche individuate durante le fasi precedenti e che rappresentano la somministrazione vera e propria della manualità. Esistono molti tipi di tecniche, ognuna caratterizzata dal tessuto a cui si rivolge, l’intensità e la velocità.

>HVLA (High Velocity Low Amplitude): sono le tecniche rapide caratterizzate dallo scroscio, e sono rivolte alle articolazioni.
>VISCERALI: sono le tecniche lente e profonde eseguite nelle zone dove risiedono i sistemi con gli organi interni, quindi torace e addome.
>CRANIOSACRALI: sono le tecniche lente e leggere che si eseguono sulle zone delle meningi e le loro inserzioni. Questo tipo di tecniche, oltre che sugli adulti, sono generalmente caratteristiche dei trattamenti neonatali.
>FASCIALI: sono anch’esse lente e sono rivolte al tessuto connettivo (aponeurosi, tessuti di rivestimento, ecc.).
>NEUROVEGETATIVE: sono tecniche caratterizzate da compressioni locali prolungate e sono rivolte a zone specifiche, particolarmente connesse con il sistema nervoso autonomo.

Non esiste una classificazione universalmente accettata, ma l’elenco fornito può aiutare a comprendere quanto sia variegato il campo delle tecniche che possono essere sperimentate nel corso della seduta.

CONCLUSIONE

Al termine della seduta si procede a spiegare al paziente le ragioni che hanno portato ad eseguire un certo tipo di manipolazioni.
Si descrive la prognosi e i tempi di intervento che sono necessari alla risoluzione del disturbo. Si danno consigli ed esercizi che possono ridurre il periodo di cure. Si individua un nuovo appuntamento, se ritenuto necessario, e si congeda il paziente.

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   _ DOMANDE
             FREQUENTI

d

> QUANTO DURA LA SEDUTA?
La prima visita ha una durata di circa 60 minuti, i controlli successivi di circa 45 minuti. Queste tempistiche non si riferiscono al momento dell’applicazione delle tecniche ma alla seduta in toto, comprensiva dell’anamnesi nella prima visita e dell’analisi dei risultati, dei consigli di fine seduta e/o la spiegazione degli esercizi (se necessario). La parte puramente manuale non ha una durata prestabilita ma oscilla tra i 20 e 30 minuti, a seconda delle esigenze di quella singola sessione.

> COME SI DEVE VESTIRE IL PAZIENTE?
Per facilitare al massimo il lavoro del terapeuta, il paziente dovrebbe indossare preferibilmente i soli indumenti intimi. Ciò rende molto più facile la fase di osservazione, i test e le tecniche manuali nonché l’ascolto dei tessuti.
Precisato ciò, nessun paziente si deve sentire obbligato a spogliarsi, consapevole che più si è coperti maggiore è la difficoltà a poter effettuare il trattamento manuale nel miglior modo possibile.

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_DOMANDE FREQUENTI

d

> QUANTO DURA LA SEDUTA?
La prima visita ha una durata di circa 60 minuti, i controlli successivi di circa 45 minuti. Queste tempistiche non si riferiscono al momento dell’applicazione delle tecniche ma alla seduta in toto, comprensiva dell’anamnesi nella prima visita e dell’analisi dei risultati, dei consigli di fine seduta e/o la spiegazione degli esercizi (se necessario). La parte puramente manuale non ha una durata prestabilita ma oscilla tra i 20 e 30 minuti, a seconda delle esigenze di quella singola sessione.

> COME SI DEVE VESTIRE IL PAZIENTE?
Per facilitare al massimo il lavoro del terapeuta, il paziente dovrebbe indossare preferibilmente i soli indumenti intimi. Ciò rende molto più facile la fase di osservazione, i test e le tecniche manuali nonché l’ascolto dei tessuti.
Precisato ciò, nessun paziente si deve sentire obbligato a spogliarsi, consapevole che più si è coperti maggiore è la difficoltà a poter effettuare il trattamento manuale nel miglior modo possibile.

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> COS’È LA MANIPOLAZIONE?
E’ la caratteristica del trattamento manuale, l’insieme delle varie tecniche (anche molto diverse tra loro) effettuate esclusivamente tramite l’utilizzo delle mani.

> E’ DOLOROSO?
Assolutamente no.
La maggior parte delle tecniche non è né dolorosa né fastidiosa.
Può capitare di dover applicare tecniche (soprattutto sui muscoli e i tessuti molli) che possono sollecitare una zona sensibile, ma la sensazione è sempre strettamente legata al momento della manovra. Il tutto partendo dal principio che va sempre rispettato il livello di percezione del paziente.

> MI VERRÀ CHIESTO DI ASSUMERE FARMACI?
Assolutamente no, a meno che l’Osteopata non sia anche un medico e lo ritenga strettamente necessario. Uno dei principi dell’Osteopatia è curare senza farmacologia o chirurgia, che non sono di sua competenza. Può capitare che l’Osteopata si limiti a consigliare integratori o a chiedere la variazione di alcune abitudini alimentari.

> COME SI DIVENTA OSTEOPATI?
Frequentando una scuola di Osteopatia che risponda ai criteri europei, attualmente supervisionati nel nostro Paese dal Registro degli Osteopati Italiani. Superato il percorso formativo (di 5 o 6 anni, a seconda dell’organizzazione della scuola frequentata) si sostiene un esame di abilitazione che, se superato, rilascia il titolo di D.O.

> SERVE LA PRESCRIZIONE MEDICA PER ANDARE DALL’OSTEOPATA?
No, la Medicina Osteopatica è una pratica sanitaria di primo contatto, quindi non è necessario essere in possesso di una prescrizione medica.
Ciò non toglie che molti medici di diverse branche sempre più spesso consiglino di rivolgersi all’Osteopata o prescrivano il Trattamento Osteopatico. Sarà lo stesso Osteopata a consigliare eventuali visite specialistiche laddove ritenuto necessario.

> QUANTE SEDUTE SONO NECESSARIE?
Il numero di sedute dipende dal caso, non esistendo un protocollo standard. Mediamente le problematiche acute necessitano di 5 sedute, ma esistono situazioni che si possono risolvere anche in una sola sessione. Di solito intercorrono tra 7 e 15 giorni tra un trattamento e l’altro, tempi dettati dalla fisiologia dei tessuti e del connettivo, che devono avere il tempo di reagire agli stimoli ricevuti. Le problematiche croniche a volte necessitano di sedute di controllo periodiche, ogni 30/90 giorni.

> POSSO ESSERE TRATTATO IN FASE ACUTA?
Assolutamente sì.
E’ un’idea priva di fondamento quella che hanno alcuni sanitari e pazienti, secondo cui non si può essere manipolati durante la fase acuta dei sintomi: la maggior parte dei pazienti chiede aiuto nel momento di maggior bisogno, ed è lì che il trattamento ha la maggiore ragione di essere applicato.

> SI PUÒ ANDARE DALL’OSTEOPATA A QUALUNQUE ETÀ?
Certo.
Il trattamento è indicato per affrontare i disturbi di qualsiasi fascia di età, siano essi neonatali (dai 7 giorni di vita), infantili, dell’età adulta o dell’anziano.

> POSSO ESSERE TRATTATA SE SONO INCINTA?
Assolutamente sì.
L’Osteopatia può essere un valido aiuto anche per alleviare le affezioni del periodo della gravidanza, soprattutto perché essendo una fase in cui molti farmaci non possono essere assunti o vanno fortemente moderati, il trattamento può rivelarsi un’alternativa efficace per curarsi.

> COS’È LA MANIPOLAZIONE?
E’ la caratteristica del trattamento manuale, l’insieme delle varie tecniche (anche molto diverse tra loro) effettuate esclusivamente tramite l’utilizzo delle mani.

> E’ DOLOROSO?
Assolutamente no.
La maggior parte delle tecniche non è né dolorosa né fastidiosa.
Può capitare di dover applicare tecniche (soprattutto sui muscoli e i tessuti molli) che possono sollecitare una zona sensibile, ma la sensazione è sempre strettamente legata al momento della manovra. Il tutto partendo dal principio che va sempre rispettato il livello di percezione del paziente.

> MI VERRÀ CHIESTO DI ASSUMERE FARMACI?
Assolutamente no, a meno che l’Osteopata non sia anche un medico e lo ritenga strettamente necessario. Uno dei principi dell’Osteopatia è curare senza farmacologia o chirurgia, che non sono di sua competenza. Può capitare che l’Osteopata si limiti a consigliare integratori o a chiedere la variazione di alcune abitudini alimentari.

> COME SI DIVENTA OSTEOPATI?
Frequentando una scuola di Osteopatia che risponda ai criteri europei, attualmente supervisionati nel nostro Paese dal Registro degli Osteopati Italiani. Superato il percorso formativo (di 5 o 6 anni, a seconda dell’organizzazione della scuola frequentata) si sostiene un esame di abilitazione che, se superato, rilascia il titolo di D.O.

> SERVE LA PRESCRIZIONE MEDICA PER ANDARE DALL’OSTEOPATA?
No, la Medicina Osteopatica è una pratica sanitaria di primo contatto, quindi non è necessario essere in possesso di una prescrizione medica.
Ciò non toglie che molti medici di diverse branche sempre più spesso consiglino di rivolgersi all’Osteopata o prescrivano il Trattamento Osteopatico. Sarà lo stesso Osteopata a consigliare eventuali visite specialistiche laddove ritenuto necessario.

> QUANTE SEDUTE SONO NECESSARIE?
Il numero di sedute dipende dal caso, non esistendo un protocollo standard. Mediamente le problematiche acute necessitano di 5 sedute, ma esistono situazioni che si possono risolvere anche in una sola sessione. Di solito intercorrono tra 7 e 15 giorni tra un trattamento e l’altro, tempi dettati dalla fisiologia dei tessuti e del connettivo, che devono avere il tempo di reagire agli stimoli ricevuti. Le problematiche croniche a volte necessitano di sedute di controllo periodiche, ogni 30/90 giorni.

> POSSO ESSERE TRATTATO IN FASE ACUTA?
Assolutamente sì.
E’ un’idea priva di fondamento quella che hanno alcuni sanitari e pazienti, secondo cui non si può essere manipolati durante la fase acuta dei sintomi: la maggior parte dei pazienti chiede aiuto nel momento di maggior bisogno, ed è lì che il trattamento ha la maggiore ragione di essere applicato.

> SI PUÒ ANDARE DALL’OSTEOPATA A QUALUNQUE ETÀ?
Certo.
Il trattamento è indicato per affrontare i disturbi di qualsiasi fascia di età, siano essi neonatali (dai 7 giorni di vita), infantili, dell’età adulta o dell’anziano.

> POSSO ESSERE TRATTATA SE SONO INCINTA?
Assolutamente sì.
L’Osteopatia può essere un valido aiuto anche per alleviare le affezioni del periodo della gravidanza, soprattutto perché essendo una fase in cui molti farmaci non possono essere assunti o vanno fortemente moderati, il trattamento può rivelarsi un’alternativa efficace per curarsi.

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